Holding Trevor: 2012

6 novembre 2012

In Finlandia ho due genitori..
ma in Italia uno solo.



Emmi Pihlajaniemi, a sinistra, e Elisa Bestetti, a destra.
In Italia con le loro figlie: Irma e Kirsi.
Entrambe sono riconosciute genitori delle bambine in Finlandia, ma non in Italia.

Quando la scorsa estate a casa dei nonni Kirsi Bestetti, di un anno, ha inciampato e si tagliata il labbro, la madre, Elisa Bestetti, è corsa al pronto soccorso, con un comprensibile panico per il sanguinamento.
Una volta lì si è aggiunta una ulteriore preoccupazione: che il personale dell'ospedale le riconoscesse tutti i diritti in quanto madre di Kirsi.
La signora Bestetti è italiana, ma Kirsi è finlandese, come la sua mamma naturale, Emmi Pihlajaniemi. Le due donne si sono sposate a tutti gli effetti,  aldilà del nome, in Finlandia e da cinque anni convivono; ciascuna ha dato alla luce una figlia che è stata legalmente adottata in Finlandia dalla partner.
Ma l'Italia non consente ad un bambino di avere due madri. Coppie dello stesso sesso in Italia non si possono sposare, sono così impossibilitati a registrare lo status familiare, ad adottare un bambino o beneficiare della riproduzione assistita. All'interno dell'Unione europea, le questioni del diritto di famiglia rimangono un dominio nazionale gelosamente custodito dei 27 singoli Paesi, ognuno con la propria storia, cultura e tradizione giuridica.
Sul continente intrecciato, che si vanta delle sue frontiere aperte e di un mercato unico - e di essere pioniere nel vietare la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale, anche eleggendo politici apertamente gay in posizioni direttive - le differenze risultanti da uno studio comparatistico sono più che rilevanti. Sempre più spesso stanno venendo alla luce difficoltà di ordine pratico in tutti i tipi di settori, come le tasse e i diritti dei genitori, non appena le persone si spostano per lavoro, per amore o semplicemente per vacanza.
"E' un po' come fare una torta e poi non volere che nessuno la mangi", ha detto Michael Cashman, un sostenitore dei diritti dei gay e membro di lunga data del Parlamento europeo. "Se si crede nella libertà di movimento - 'Europa senza frontiere" - queste sono tematiche che dobbiamo affrontare: le disuguaglianze che la gente subisce solo a causa del parere di qualcuno."
Nel caso Kirsi, l'ospedale ha curato la bambina, la ferita al labbro non era grave. Un anno dopo non c'era più nemmeno una cicatrice. Ma le preoccupazioni sullo status giuridico della famiglia quando si avventurano al di fuori della Finlandia rimangono.
"Io non so se viaggare da sola con Kirsi," ha detto la signora Bestetti, che ha raccontato la storia  mentre Kirsi si agitava in braccio alla madre, in un luogo campestre, ombreggiato dal granaio nella fattoria della famiglia Bestetti, alle porte di Bologna, Italia . "Lo Stato finlandese riconosce che io sono un suo genitore, ma qui io non sono niente."
Gli oppositori del matrimonio gay sostengono che qualsiasi tentativo di Bruxelles di imporre ai Paesi membri di riconoscere certificati di matrimonio rilasciati in un altro Stato membro a persone dello stesso sesso, in realtà li obblighino a introdurre il matrimonio gay, volenti o nolenti. "La regola del reciproco riconoscimento degli atti di stato civile si tradurrà in una situazione in cui le scelte politiche e sociali di alcuni Stati membri sarebbe imposte su tutti gli altri," afferma CARE per l'Europa, un gruppo di pressione cristiana.
Quindi, per ora, le coppie  e le famiglie gay stanno combattendo le loro battaglie - spesso a spese considerevoli.

In Italia, un gruppo parlamentare di centro-sinistra, il Partito Democratico, è finito allo sbando questo mese, quando l'Onorevole Rosy Bindi ha rifiutato di permettere una votazione su una proposta a favore del matrimonio omosessuale, che lei chiamava incostituzionale. La scorsa settimana, Pier Ferdinando Casini, alla testa di un partito cattolico di centro, ha definito il matrimonio gay "un'idea profondamente incivile -. Una violenza della natura contro la natura".
Data la mancanza di certezza del diritto, la signora Bestetti ha detto che preferiva vivere ad Helsinki, dove la vita con Kirsi e il suo sorella Irma, è più normale. Ma lei e la signora Pihlajaniemi visitano comunque la piccola fattoria a Castel Maggiore, un paio di volte l'anno, per vedere la famiglia e gli amici. Sono in attesa del loro terzo figlio, questa volta un bimbo, e sono alla ricerca di un nome che funzioni sia in finlandese che italiano.
Oggi si preoccupano di come spiegheranno ai loro figli di avere due genitori in un Paese e un solo genitore in un altro, o perché alcuni dei parenti più anziani, in Italia, fanno ancora   riferimento alla signora Pihlajaniemi, come "la zia".
"Non so esattamente che cosa pensino e pensarenno", ha detto la signora Pihlajaniemi. "Per i bambini, è davvero una situazione assurda."
Fonte: International Herald Tribune

10 maggio 2012

Nessuno può ascoltare chi non parla


La tragica storia di Shane e Tom


Shane e Tom


Shane, cresciuto in una piccola cittadina del Montana (USA), un giorno incontra Tom (in foto) e se ne innamora, trascorrono insieme sei anni. Comprano casa, adottano un cagnolino, avviano un'impresa e insieme girano il mondo. 
Cinque anni fa decidono di fare coming-out con le rispettive famiglie. La famiglia di Shane si dimostra felice per questo ragazzo che ha trovato l'amore della sua vita, sua nipote adora lo zio Tom. Sfortunatamente però la famiglia di Thomas non è altrettanto aperta, i genitori si sentono oltraggiati e quando Tom torna nell'Indiana per Natale il padre lo minaccia di andarsene impugnando una pistola e attaccandolo fisicamente, la madre gli dice che l'omosessualità è una malattia e affida a Shane la responsabilità, la colpa, di averlo reso gay. Continua affermando che avrebbe dovuto farlo sapere ai genitori prima cosicché si potesse procedere ad un trattamento clinico, medico. Tom lascia la famiglia e torna nella casa in California acquistata con Shane.


Thomas Lee Bridegroom 


Due Natali fa è arriva da Tom la proposta di matrimonio, si sarebbero sposati non appena gliene fosse stato legalmente riconosciuto il diritto. Ma tutto è cambiato. Tom e Shane non stanno più insieme. Il 7 Maggio 2011 Thomas è caduto da un tetto ed è morto. Nel giorno della mamma sua madre è volata da lui per prenderlo e riportarlo nell'Indiana, sebbene lui non considerasse più quella come la sua casa. Shane non ha cercato di fermala. Hanno dovuto attendere che la salma venisse rilasciata, nel frattempo la signora ha cominciato a chiedere dei conti bancari del figlio, ha detto a Shane che si doveva occupare lui dei costi del funerale e del trasporto, ha chiesto di vedere le sue cose ed appropriarsene. Shane ha ceduto. Le ha permesso di prendere quello che voleva, poi, quando la salma è stata rilasciata, la madre di Tom è subito ripartita. Ha promesso al ragazzo di tenerlo informato.
Shane non ha più avuto sue notizie,  indipendentemente da questo una volta saputa la data del funerale ha fatto tutto il necessario per andare in Indiana ed assistervi. Durante il check-in ha ricevuto la telefonata di un membro della famiglia di Thomas, non era il benvenuto al funerale ed anzi se si fosse presentato il padre ed lo zio di Tom lo avrebbero picchiato, queste erano le minacce. Impaurito Shane non è stato presente al funerale e non ha potuto assistere alla sepoltura del compagno. Non è stato menzionato in nulla.
Shane era la persona più importante nella vita di Tom e la famiglia del giovane ha cercato di cancellarlo totalmente, non esisteva più il loro figlio e non esisteva più Shane. Per il governo, Tom e Shane, erano compagni di stanza.
Successivamente Shane è andato all'ospedale dov'era stato portato il fidanzato, cercando una spiegazione dell'accaduto. Gli è stato detto che non aveva il diritto ad informazione alcuna e che avrebbe dovuto contattare la famiglia del deceduto. Non ci sono testamenti e per questo pur'avendo un'impresa ed un ipoteca comune Shane non ha alcun diritto ad avere informazioni sulla morte di Tom e sugli eventi che a questa son seguiti. Shane si è sentito impotente.
Se i due ragazzi avessere avuto il diritto di sposarsi molte cose sarebbero state diverse.
Perdere la persona che si ama è devastante ma essere reso legalmente insignificante rende il dolore ancora peggiore. 

Dopo molto tempo Shane è finalmente riuscito a rivedere il proprio compagno, si è silenziosamente recato in Indiana, terra dove Tom era cresciuto e che avrebbe sempre voluto mostrargli.. ma non in questo modo.

Ora Shane vuole cambiare, vuole cambiare le cose, vuole far sentire la propria voce per l'uguaglianza, per la parità di diritti. Non sa quante persone lo ascolteranno ma sa che nessuno può ascoltare chi non parla. 
Dobbiamo sostenere l'uguaglianza e promuovere la tolleranza.
Non lasciare che la paura o il bullismo ti impediscano di lottare per la parità di diritti, di condividere le tue storie, di amare chiunque tu scelga di amare.
Qualsiasi sia il tuo orientamento sessuale fai tutto il possibile per proteggere te e la persona che ami. Non aspettare quando ormai è troppo tardi. Fallo ora.




9 maggio 2012

Obama sostiene i matrimoni gay !


Barack Obama


Il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama fa storia affermando che gay e lesbiche hanno diritto ad  una piena uguaglianza sul matrimonio.

«I matrimoni tra persone dello stesso sesso dovrebbero essere legali»

 Diventa così il primo presidente della storia americana ad approvare pubblicamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso. In piena campagna elettorale non può mancare la risposta di  Mitt Romney, candidato repubblicano,: «Il matrimonio è solo tra un uomo e una donna». 

A convincere il presidente che il momento del chiarimento era arrivato, però, è stata soprattutto l’uscita del vicepresidente Joe Biden che, con una delle sue ormai note fughe in avanti, ha dichiarato nei giorni scorsi di essere totalmente a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. E a pensarla come lui ci sono almeno altri due membri dell’amministrazione: il ministro dell’Istruzione Arne Duncan e quello per l’Edilizia Shaun Donovan. Nelle ultime ore c’e inoltre stato il referendum in Nord Carolina, che per volere della maggioranza dei votanti è diventato il trentesimo Stato vietare i matrimoni gay nella Costituzione. Questo nonostante i democratici e le associazioni per la difesa dei diritti di gay e lesbiche fossero scesi in campo per contrastare la norma, spendendo una somma pari a 3 milioni di dollari. E coinvolgendo personaggi del calibro di Bill Clinton. Obama, attraverso uno dei suoi portavoce, si era detto «deluso» per il voto, giudicando la norma «discriminante» e invocando per gli omosessuali «gli stessi diritti e le stesse tutele legali previste per gli eterosessuali».   La Stampa

La legge statunitense al momento prevede che sui matrimoni gay si possano pronunciare solo i singoli Stati, molte associazioni e molti attivisti chiedono che le nozze gay vengano legalizzate a livello federale. 

27 aprile 2012

Se sei progressista, dimostralo !


Lo spot del politico americano Dave Strohmaier.




Il candidato democratico al Congresso dello stato americano del Montana, Dave Strohmaier, ha fatto produrre ed ha partecipato in prima persona a questo video, in cui si mostra sostenitore dell'uguaglianza, equality. In particolare sostiene il matrimonio fra persone dello stesso sesso, siano essi donne o uomini. In mondo il matrimonio non è più solamente un'istituzione religiosa, bensì anche civile. Negare a gay e lesbiche tutti i diritti legati a questo istituto è una pesante discriminazione, un affronto al principio di uguaglianza fra cittadini, allo stato di diritto.
Il titolo, emblematico, è "Se sei progressista, dimostralo !"  
Vogliamo fare arrivare questo messaggio anche ai nostri politici ? Sarebbe ora.

Campionato di Calcio 2012
Senza preservativo la sicurezza va in pallone




Il ministero della sanità censura la parola 'preservativo' dall'opuscolo dell'OMS per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
La LILA, Lega Italiana per la Lotta all’Aids, ha denunciato che è stata censurata la parola ‘preservativo’ nell’opuscolo fatto tradurre in italiano dal Ministero della Sanità, copia non molto fedele di quello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dove la parola condom (preservativo,appunto) era ben presente.  

In questo paese, sia per fare un favore al Vaticano o per qualche altra irragionevole motivazione, nonostante l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili, non si affronta a dovere il problema della prevenzione. Dopo aver cancellato, sul piano nazionale e regionale, le campagne di prevenzione e informazione, ora siamo passati alla censura della parola preservativo, unico strumento di prevenzione sicura delle malattie durante i rapporti sessuali.

I deputati dei Radicali Italiani (attualmente eletti nel Pd) hanno oggi depositato una interrogazione urgente a risposta scritta, di cui riportiamo il testo:

Al Ministro della Salute
Per sapere – premesso che:
Secondo quanto denunciato dalla Lila, Lega italiana per la lotta all’Aids, nella traduzione dell'opuscolo per i tifosi redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per i tifosi che tra poco più di un mese si riverseranno in Polonia e Ucraina per i Campionati europei di calcio 2012, è stato censurato il condom come mezzo di prevenzione della trasmissione dell’Hiv;
L’opuscolo dell’Oms dice testualmente che "Per evitare il rischio di malattie sessualmente trasmissibili, assicurarsi di usare correttamente il preservativo - femminile o maschile";
Lo scorso 1° dicembre, Giornata mondiale di lotta contro l'Aids, prima in conferenza stampa e poi nel mezzo delle proteste per la circolare Rai che chiedeva ai redattori di omettere il termine "preservativo", il ministro della Salute Renato Balduzzi  aveva rassicurato sul fatto che “il condom è previsto nei nostri programmi di prevenzione”; la stessa rassicurazione era stata reiterata in Commissione Nazionale Aids, dove siede anche la Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids.
Nell’opuscolo tradotto in italiano ci si riferisce ad un generico "rapporti protetti" e si trasforma così un'informazione chiara e pragmatica in una sorta di precetto morale; secondo la Lila gli unici rapporti protetti sono quelli che prevedono l'uso del preservativo (il preservativo maschile e anche quello femminile), l'unico mezzo meccanico che garantisce, se usato correttamente, la protezione dall'Hiv e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili.
Per sapere:
- Per quale motivo nella traduzione in italiano dell’opuscolo dell’OMS è scomparsa la parola preservativo;
- Quanti sono i casi di trasmissione dell’infezione dell’Hiv negli ultimi anni in Italia;
-  Se non ritenga che censurare la parola ‘preservativo’ dai documenti realizzati con l’obiettivo di prevenire la trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili sia inutile e dannoso;
 Riportiamo anche le due versioni dell'opuscolo, quella in inglese pubblicata nel sito dell'OMS e quella italiana pubblicata nel sito del ministero della Salute:

Versione Internazionale

Versione Italiana

Quale valida motivazione può essere alla base di questa scelta oscurantista ? Per noi rimane un mistero. Invitiamo tutti, siano essi gli spettatori di una partita di pallone o gli onorevoli senatori seduti al Parlamento, ad usare il preservativo per i rapporti sessuali qualora questi non siano con un partner stabile.
Più prevenzione = più sicurezza.

Si finge gay su internet.
Sottrae 21 mila euro alla sua vittima





A processo anche la fidanzata del truffatore che vive a Cameri.

«Mi aveva detto di essere solo, disperato, pieno di debiti e minacciato dagli strozzini. Mi sembrava una persona onesta e con il passare del tempo mi sono affezionato a lui, mi sono preso una cotta. Ma era solo un truffatore».

E’ il racconto fatto ieri in tribunale a Novara da un giovane residente in provincia di Milano, 30 anni, vittima di un raggiro che alla fine dei conti, nel 2009, gli era costato 21 mila euro. Sotto accusa, per truffa, ci sono Marco Morotti, 33 anni, che si era finto gay per «agganciare» la sua vittima su un sito di incontri per uomini il milanese, e l’ex compagna Malgorzata Sitek, di 27, residenti a Cameri.

La solitudine rende tutti più fragili, indipendentemente dall'orientamento sessuale.
Non è regalando soldi ad un truffatore sconosciuto che costruirete una solida vita sentimentale.
Attenzione ai contatti virtuali, specialmente se chiedono denaro, siate furbi e forti, 
un abbraccio.

26 aprile 2012

Giovanardi colpisce ancora.
"C’erano gay nazisti ai vertici del partito"




Riporto questo articolo di Aurelio Mancuso sulle aberranti affermazioni di Carlo Giovanarti.

Si può scherzare su tante cose, persino esser acerrimi nemici dei diritti umani e civili delle persone omosessuali, ma affermare che
 “l’Olocausto ha interessato il popolo ebraico, poi ci sono stati da parte del nazismo tutta una serie di azioni che hanno riguardato gli handicappati, i malati mentali, gli zingari, le popolazioni dell’est considerate popolazioni inferiori, i cattolici e gli evangelici che si opponevano al regime e anche i gay. Però ricordo anche che il movimento nazista era largamente rappresentato dai gay perché c’erano gay nazisti ai vertici del partito”
si prefigura come un’enorme offesa a le centinaia di migliaia di persone sono morte nei campi di sterminio nazisti. Il “piccolo negazionismo” di Giovanardi, è gravissimo perché, tenta di dividere i 6 milioni di ebrei morti con le centinaia di migliaia di gay, rom, cristiani, disabili, oppositori politici, che hanno patito e condiviso un destino atroce. La Shoah non si tocca! Non è ammissibile negare, come dimostra la storia, che la Shoah è il frutto di un progetto ideologico preciso: sterminare tutte le differenze di provenienza etnica, sessuale, religiosa, politica che intralciavano la volontà di dominio del nazismo. E’ semplicemente vergognoso che un esponente politico italiano si permetta di accreditare i gay come facenti parte del nazismo, tentando di cancellare il fatto che decine di migliaia di omosessuali con il triangolo rosa, sono morte nei forni crematori o nelle camere a gas!! Sarebbe meglio che Giovanardi studiasse un po’ la storia, visitasse musei della Memoria e campi di concentramento, forse allora proverebbe un po’ di vergogna per le sue odierne tremende affermazioni!
Aurelio Mancuso presidente Equality Italia
 

Licenziata perchè lesbica.
Boy Scouts anti-gay ?


Jennifer Tyrrell, assieme al figlio Cruz.

Una famiglia con due mamme, una famiglia felice. Non è questo a far scalpore negli USA, bensì il licenziamento di Jennifer da un'organizzazione volontaristica che è, anche in Italia, molto operativa nel formare giovani e giovanissimi. Parliamo di Boy Scouts.

Jennifer Tyrrell, 32, è stato espulsa dal suo gruppo locale degli Scout per essere gay. Ha annunciato che ritirerà suo figlio Cruz dall'organizzazione nazionale, propio per questa becera politica discriminatoria.La motivazione per la quale a Marzo i Boy Scouts hanno rimosso la leade dalla sua posizione è stata che il suo orientamento sessuale "non soddisfa gli elevati standard" di comportamento e condotta stabiliti."Non possiamo più sostenere un'organizzazione che adotta queste politiche e speriamo di farli cambiare" ha detto mamma Tyrrell. "Questo è il nostro obiettivo principale.""Ma Cruz è un po 'triste" ha aggiunto, "Era appassionatissimo di scouting".

In Ohio, una madre di quattro figli ha intrapreso una campagna per portare alla luce questa politica dei Boy Scout. La petizione da lei indetta
su Change.org ha raccolto 140.000 firme, oltre all'approvazione di celebrità come quella di "Hunger Games", Josh Hutcherson, Jesse Tyler Ferguson della trasmissione televisiva "Modern Family" e Max Adler dal famosissimo "Glee"."Non avevo idea che questo sarebbe potuto accadere", ha detto Jennifer, che vive con la sua compagna da cinque anni. L'Ohio è uno degli stati americani che al momento non riconosce il matrimonio gay.

"E' molto emozionante trovare così tante persone d'accordo con noi, che ci appoggiano".Sabato, Jennifer Tyrrell e la sua famiglia sono apparsi ai GLAAD Media Awards a Los Angeles, dove sono stati premiati per la loro forte presa di posizione. Oggi sarà a New York City, per difforndere la notizia nei media e far sentire la propria voce.

I Boy Scout hanno riconosciuto che la loro politica è stato controversa, ma hanno dichiarato: "Non essere d'accordo non significa mancare di rispetto e noi rispettiamo tutti e non neghiamo a nessuno di esprimere il proprio parere. Lo scouting continuerà a insegnare ai nostri membri a trattare tutti con cortesia e rispetto." L'organizzazione ha anche detto che nel caso della Tyrrell la decisone non era stata presa facilmente dai leader locali, che hanno ceduto alle lamentele di un capo branco, contravvenendo all'etica del gruppo.

Nel 2008 la Corte Suprema degli Stati Uniti si schierò con i Boy Scouts of America con 5 voti favorevoli e 4 contrari, stabilendo che l'organizzazione è esente dalle leggi statali che vietano la discriminazione anti-gay. Vicevera le Girl Scouts of America hanno avuto una politica di diversificazione ed una clausola di non discriminazione a partire già dal 1980.

"Tutti sapevano a livello locale che ero gay", ha detto Jennifer. "Alla notizia dell'espulsione mi son sentita devastata. Ho pianto per due giorni. Quei ragazzi erano la mia seconda famiglia."
Jennifer ha tenuto a dire ai genitori delle proprie "truppe" che non stava "abbandonando" i loro figli. "Non è stata una mia scelta", ha detto. "Io non voglio che pensino li abbia lasciati. Avevo fatto una promessa, di seguire questi ragazzi di Eagle Scout. Ora non posso."

Un'altra brutta notizia di discriminazione anti-gay, un altro brutto esempio di come il nostro mondo occidentale in fin dei conti noi sia poi così tanto evoluto.

23 aprile 2012

Dona tu, perchè io non posso


Chieti - I gay non possono donare sangue all'ospedale di Lanciano. A denunciarlo è stata pochi giorni fa l'associazione Jonathan. L'Asl locale sottopone a coloro che si avvicinano alla donazione del sangue un documento recante i 'criteri di esclusione alla donazione'. 

Tra i primissimi punti di un elenco di 11 condizioni che precludono all'aspirante donatore di offrire al prossimo il proprio sangue si legge, al numero 2, la dicitura: "Rapporti omosessuali", quasi a voler intendere che il sangue di una persona gay sia infetto o rischioso a prescindere. 
Fattore da tenere in considerazione potrebbe essere eventualmente l'avere rapporti non protetti, ma non ha senso la distinzione tra rapporti sessuali etero o omosssuali. 

Questo divieto, discriminatorio e sideralmente distante dalle più elementari conoscenze medico scientifiche in tema di trasmissione delle malattie a contagio sessuale, non è una particolarità della città di Chieti: << Magari lo fosse >> ci verrebbe da dire.

Della scorsa settimana è la notizia di un ragazzo respinto come donatore di sangue al policlinico Umberto I di Roma e sono ancora molte, moltissime, le agenzie sanitarie italiane ed estero che applicano questo barbaro criterio, impedendo ai membri della comunità LGBT questa iniziativa solidaristica e filantropica.

Il divieto di donazione del sangue per persone omosessuali è una poltica datata, medicamente irrazionale e socialmente sconveniente. Vorremmo farvi riflettere sul fatto che l’Italia ha una grave carenza nella donazione di sangue e buona parte del materiale ematico viene importato dall’estero.

La possibilità per gli omosessuali di donare il sangue fu stabilita da un decreto dell’allora ministro Veronesi, nell’aprile 2001, su richiesta della commissione per i dritti civili del ministero delle pari opportunità. Ma come è più volte emerso nella cronaca questo decreto non è stato applicato.

Nel giorno in cui Certi Diritti chiede che nella discussione in Commissione Giustizia sulle unioni di fatto, vengano abbinate le 2 proposte sul matrimonio civile (firmate Rita Bernardini e Anna Paola Concia) e la proposta di legge dei Radicali, prima firmataria Rita Bernardini, che propone una riforma complessiva del diritto di famiglia che include anche la regolamentazione delle Unioni civili e il matrimonio tra persone dello stesso sesso, noi ci troviamo a diffondere questa ennesima notizia di discriminazione. A voi trarre le conclusioni



Dona tu, perchè io non posso !





22 aprile 2012



I bambini imparano ciò che vivono.

Se un bambino vive nella critica impara a condannare.

Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.

Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.

Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.

Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.

Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.

Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.

Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.

Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.

Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo.

21 aprile 2012

Bullismo, ecco come la società uccide i nostri figli


Kenneth Weishuhn

Questo ragazzo quattordicenne dell'Iowa dopo aver dichiarato ai propri compagi di classe la propria omosessualità è stato oggetto di ingiurie, violenze psicologiche e persino anonime minacce di morte sul cellulare via sms e via internet.

Alla madre Jeannie aveva detto "Mamma, tu non sai come ci si sente ad essere odiati". Ma mostrarsi sofferente non ha migliorato le cose, anzi, è stato creato a suo nome un gruppo denigratorio sul social network Facebook, al quale sono stati invitati ad iscriversi tutti i contatti di Kenneth, ovvero i parenti, gli amici e i conoscenti che Kenneth aveva deciso di aggiungere alla propria lista contatti per condividere foto, stati d'animo e qualsiasi altra informazione avesse voluto.

Kenneth non ha retto il colpo e si è tolto la vita il 15 Aprile scorso.

"Era felice quando usciva con gli amici" racconta ora la mamma, "lo è stato finchè non si è voluto con loro confidare".

"Le persone che prima gli erano amiche, sono divenuti i suoi carnefici" dice la sorella a KTIV, "Molti si sono uniti al macabro gioco di distruggere la sua autostima, di farlo soffrire, altri semplicemente non hanno detto nulla".


Il bullismo omofobo ha ucciso di nuovo. I familiari del ragazzo porteranno con sè un dolore incolmabile ed i colpevoli, se avranno coscienza della propria responsabilità, non potranno placare il senso di colpa per il suicidio di un loro coetaneo.
Questa società che disprezza il diverso continua a mietere vittime.
Le cose possono e devono cambiare, spetta ad ognuno di noi trovare il modo giusto per farlo e metterlo in atto, nel proprio piccolo. Parlando, dicendo NO alle ingiustizie, alle violenze. Rispettando.

Lasciate un vostro commento, un vostro pensiero. Grazie.


19 aprile 2012

20 Aprile, Giorno del Silenzio




Un certo numero di gruppi di destra, in america, sta facendo di tutto per boicottare un evento che giovani lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) hanno organizzato nelle scuole in tutto il paese, con una serie di proteste conservatori, proprio in questa settimana.

Organizzato dalla Rete Istruzione Gay, Lesbian and Straight (GLSEN), la "Giornata del Silenzio" nazionale ha lo scopo di attirare l'attenzione sul bullismo, le molestie e gli insulti nelle scuole basati sull'orietamento sessuale. Nel tentativo di affrontare il problema del comportamento anti-LGBT nelle scuole medie, scuole superiori e nei campus universitari, il 20 Aprile gli studenti faranno un "voto al silenzio", per sottolineare "l'effetto del bullismo e delle molestie su studenti LGBT e quelli percepiti come LGBT", spinti a tacere, appesantiti da giudizi negativi e talvolta feroci, che arrivano, nelle persone più fragili, a provocare un malsano e ingiusto senso di vergogna.

Dall'altra parte, Focus on the Family,  ha organizzato la cosiddetta "Giornata del dialogo" (ex "Giorno della Verità"), fissata per il 19 aprile, che incoraggia gli studenti "ad esprimere il loro punto di vista biblico in modo amorevole e centrato su Cristo - soprattutto sulle questioni sensibili, come il bullismo e l'identità sessuale, che vengono affrontati nelle scuole." 

Un certo numero di alte figure dirigenziali del movimento definiscono l'evento in difesa dei diritti gay come "una copertura per la promozione dell'omosessualità". 
"L'argomento sul quale si stanno concentrano, legittimamente, è quello del bullismo, ma stanno utilizzando questo problema grave come un'opportunità per promuovere l'omosessualità e indottrinare i bambini ed esporre i bambini all'accettazione dello stile di vita omosessuale."  
Jerry Newcombe: "Ora, il bullismo è sbagliato, ma lo è anche l'indottrinamento in uno stile di vita mortale".
La presidentessa di "Mission America", Linda Harvey, ha  espresso sentimenti analoghi in una colonna di giornale scrivendo: "L'obiettivo è quello di sfruttare le teneri simpatie dei bambini per promuovere l'omosessualità e la confusione di genere. L'agenda è tutto; La morale giudaico-cristiana è il nemico, e tristemente i bambini sono gli strumenti ".

Com'è possibile tutto questo ? Cosa ne pensate ? 
..Dov'è il progresso ?

8 aprile 2012

Fermate tutti gli orologi




Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno: avevo torto.

Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perché ormai nulla può giovare.

Wystan Hugh Auden

13 febbraio 2012

Ti Sposerò - San Valentino 2012


Gli affetti non hanno sesso, 

non ha senso discriminare amore.


Pubblicato oggi questo bel video. Molto toccante, in special modo per i ragazzi e le ragazze che non possono vivere le scene riprese, fra le quali il matrimonio civile. Ancora molta strada è da percorrere.. ma questi progetti ci lasciano ben sperare. 

Regia di: Luca Cerlini, Secret Wood
Sceneggiatura: Davide Parrotta
Prodotto da: Orlando, Comitato provinciale Arcigay Brescia
Una Zebra a Pois -- Gruppo giovani Arcigay Orlando Brescia
Con il patrocinio di:
Arcigay -- Associazione lesbica e gay italiana
AGEDO -- Associazione genitori e amici di omosessuali
Comitato nazionale Bologna Pride 2012

12 febbraio 2012

Un Onorevole che riceve e non espelle


Donne e uomini in corteo per le proprie libertà sessuali


"Ci sono organi costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere". A pronunciare queste parole è Carlo Giovanardi nel corso della trasmissione "Non ci sono più le mezze stagioni" su Radio 24. L'onorevole del Pdl è intervenuto commentando l'impegno della ministra Fornero nel difendere i diritti degli omosessuali. La Fornero aveva sottolineato come fosse importante superare "l'arretratezza culturale del nostro paese" stabilendo che "la diversità è un valore, deve essere tra le cose che i bambini imparano da piccoli. I semi si gettano tra i bambini e soprattutto nelle scuole".

"Ci sono anche faccende delicate" ha spiegato Giovanardi "ci sono infatti problemi di batteri, eccetera eccetera, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie, eccetera eccetera. Quindi nel momento dell'educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell'uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni. E non è altrettante naturale il rapporto tra due uomini o due donne".

"Se il ministro avesse inteso diversamente" ha precisato Giovanardi "di insegnare che sono naturali anche i rapporti tra omosessuali, avrebbe la rivolta del Parlamento". Infine alla domanda della conduttrice, Roberta Giordano: "Ma a lei, onorevole, che effetto farebbero due ragazze che si baciano alla stazione?". Giovanardi risponde: "A lei che effetto fa se uno fa pipì? Se lo fa in bagno va bene, ma se uno fa la pipì per strada davanti a lei, può darle fastidio".
Fonte: Dagospia

Con il termine rivoluzione sessuale si designa un sostanziale cambiamento nella moralità riguardo alla sessualità nei paesi occidentali, che ebbe luogo tra i tardi anni sessanta e i primi anni settanta del ventesimo secolo. 
Da allora la gente pensò che nessuno avrebbe più detto loro come usare i propri organi e nel 2012 tutti si presero beffa di un politico italiano, tale Giovanardi, che non lo aveva ancora capito.

10 febbraio 2012

Andrej Pejić, modello e modella



Andrej Pejić. Per lui impazziscono gli stilisti, tanto che John Galliano lo ha fatto sfilare con l’abito più prezioso, quello da sposa. Alla New York Fashion Week è decisamente una delle vedette più acclamate e desiderate tra quanti fanno parte del grande show della moda.
Dopo i primi anni Serbia, per i bobardamenti NATO del 1999 la famiglia ha deciso di cambiare paese e continente, trasferendosi in Australia. Dall'eta di otto anni il ragazzo ha vissuto a Melbourne, da rifugiato politico. All'età di 14 ha avuto consapevolezza delle barriere di genere e da allora ha cominciato a sperimentare con il proprio look. 
Numero 18 nella classifica di models.com Top 50 Male Models list, e numero 98 in FHM magazine's 100 Sexiest Women in the World 2011.

9 febbraio 2012

Basta violenza omofoba


William Santos

Il fotografo Danny Bittencourt riporta:
Pochi giorni fa fotografavo la "Marcia della gioventù" per il "Forum tematico sociale", c'erano molti ragazzi e ragazze, dai diversi orientamenti sessuali. Fotografavo i sostenitori gay sventolare la bandiera della pace e gridare per l'uguaglianza, alla ricerca di equità. Ho fotografato uno dei ragazzi, felice, che ballava e saltellava in strada, si chiama William Santos: è stato vittima di attacco omofobo negli ultimi cinque giorni, a Porto Alegre, Brasile. Questo fatto mi fa riflettere, pensare, in primo luogo mi chiedo quanto ignorante possa diventare l'uomo che non comprende una realtà diversa dalla propria. Tutto questo ha un nome, etnofobia, ed include non solamente gli omosessuali ma ogni cultura che non è propria. E cosa hanno ottenuto questi "cittadini" nell'usare violenza su questa persona ? Ignoranza e violenza sono caratteristiche di persone stupide e limitate.
William chiedeva i diritti che gli sono negati e ha ricevuto percosse. Secondo gli aggressori il ragazzo non deve essere ciò che in corteo rivendicava con orgolio, un giovane gay, deve invece essere ciò che secondo loro è  "giusto" essere, altrimenti botte. Condividiamo la notizia. Speriamo vogliate esprimere la vostra opinione in merito, lasciarci un commento a supporto della lotta all'omofobia.

7 febbraio 2012

Negare i matrimoni gay è incostituzionale

Negare i matrimoni gay è incostituzionale

La Corte d'Appello Federale ha dichiarato poche ore fa che il divieto di matrimonio per persone dello stesso sesso, in California, è incostituzionale, spianando la strada per la tanto sperata abrogazione della Proposizione 8 da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Un consiglio di eminenti giudici, a San Francisco, ha sancito che la corte di grado inferiore che nel 2010 ha dichiarato il divieto come una violazione dei diritti civili di gay e lesbiche, ha agito correttamente, secondo Costituzione.
La Poposizione 8, passata nel 2008 con il 52% di voti, bandiva le unioni LGBT a soli cinque mesi dalla loro istituzione legale nello Stato.
Le circostanze verificatesi in California non hanno precedenti. La corte dello Stato ha ritenuto l'uguaglianza nel matrimonio essere un diritto fra i più degni di tutela secondo la legge costituzionale. Questo sancisce per milioni di coppie il ritorno ad un pieno riconoscimento, che gli era stato negato da un'iniziativa discriminatoria. Le corti federali farebbero bene a focalizzare la propia attenzione su questo evento, unico nel suo genere, che supporta la definitiva abrogazione della Proposizione 8, da dichiarare ovunque incostituzionale.
University of Pennsylvania Law School Professor, Tobias Barrington Wolff

Libertà di parola ? ..A lui sì, a te no.

Il ministro dei diritti umani tunisino attacca una rivista durante l'intervista condotta il 4 Febbraio dal presentatore Samir El-Wafi, in un noto programma televisivo. Secondo Samir Dilou "la libertà di espressione ha i suoi limiti", il ministro si è detto concorde nell'affermare che l'omosessualità è una "perversione" che dovrebbe essere trattata con una terapia medica.

Dilou: 'Questo Paese ha la sua storia, patrimonio culturale, religione e costumi. Abbiamo bisogno di rapportarci con tutto quello che si fonda in tali basi.'

El-Wafi: 'Non possiamo negare che questo fenomeno di perversione sessuale esiste, dovremmo negare a queste persone un mezzo di espressione ?'

Dilou: 'Sì, la libertà di espressione ha dei limiti.'

'Essi vivono come cittadini, ma devono rispettare le linee guida istituite dalla nostra religione, il patrimonio culturale e la civiltà.'

'Non sono a conoscenza del fatto che questa rivista abbia chiesto un permesso editoriale o meno, ad ogni modo io sono contrario, pur essendo il ministro dei diritti umani.'

L'intervista si è conclusa quando si è ventilata l'ipotesi che l'orientamento sessuale sia un diritto umano. Si è conclusa ironicamente, su questa affermazione a loro parere risibile.
Il tutto ha dell'incredibile, ma è pura verità. 
L'attacco a Gayday Magazine arriva dopo un mese di scandali che hanno portato le tematiche gay in primo piano in Tunisia. Il direttore della rivista ha dovuto affrontare minacce di ispirazione religiosa, d'odio e morte.




La situazione attuale ha radici di lungo corso, una sedimentazione d'omofobia avvenuta nel tempo. Le campagne elettorali post-rivoluzionarie hanno visto l'omosessualità usata come arma politica tra i vari gruppi in lotta per il potere nella nuova Tunisia. I sostenitori del partito governante, Ennahda, hanno utilizzato tattiche di paura, discriminatorie, asserendo che i partiti liberali e laici avrebbero legalizzato i diritti gay e il matrimonio fra persone dello stesso sesso qualora avessero vinto. Si sono beffati di questi partiti paragonandone i raduni ai gay pride, con toni di ribrezzo. Un'ombra minacciosa è stata disegnata in Tunisia alle spalle di lesbiche, comunità gay, bisessuali e transgender, abituati fino ad ora ad essere trascurati, piuttosto che al centro del dibattito pubblico.

Scandali sessuali e panico


 Nonostante il clima di incertezza, la rivista Gayday, che sostiene di essere la prima testata online dichiaratamente omosessuale della Tunisia, venne lanciata nel Marzo 2011. Inizialmente ha ricevuto poca attenzione. Quando due scandali hanno colpito esponenti di spicco del governo, guidato ad interim dal partito Ennahda, tre settimane fa, tutto è cambiato. Il primo scandalo è stato il rilascio del fratello del ministro della Giustizia, accusato di aver violentato un ragazzino. Il secondo, verificatosi pochi giorni dopo, è un video pubblicato su internet, da un attivista di sinistra, che vedeva il ministro Ali Laarayedh in un atto erotico con un compagno negli anni '90. Tali eventi hanno dato all'opposizione l'opportunità di utilizzare, anch'essi, l'odio conto i gay; questa volta per screditare il partito al potere. Violente reazioni omofobe rapidamente si sono diffuse in tutto il cyber-spazio tunisino. Omofobia come arma politica.

Magazine Gayday 'maledetto'

 Un paio di pagine Facebook sono apparse con titoli provocatori. Ad esempio, la pagina 'Tunisie', che ha quasi 900.000 fans, ha pubblicato un aggiornamento in cui si diceva: "
'In Tunisia è edita una rivista per froci", tale post ha ricevuto 423 osservazioni ed è stata condiviso 116 volte finora. La maggior parte dei commenti sulla pagina sono omofobi. Tra questi: 'la maledizione di Dio su di loro', 'Questo è quello che sostengono gli attivisti di Freedom Call, la perversione e l'adulterio, in nome della libertà di espressione' e 'La democrazia che abbiamo è eccessiva e ridicola. Siamo in un paese musulmano e una rivista come questo è intollerabile!'. 
Samir El-Wafi, giornalista e presentatore televisivo noto per il suo celebre tabloid, per le tecniche di intervista roboanti unite al contenuto omofobo, ha pubblicato la copertina della rivista sulla sua pagina di Facebook (con oltre 75.500 fans), con la didascalia della descrizione che segue: 'In caos di libertà di espressione e liberando i media, è stata pubblicata la prima rivista tunisina per froci'.

'Abbiamo bisogno di un ulteriore conflitto, perché una piccola minoranza esprime la sua perversione ? ... non curandosi dei sentimenti e delle credenze religiose di una maggioranza ?
'

'Oggi una rivista, domani un'orgogliosa marcia, poi il matrimonio gay ... e poi chi lo sa ?'

Il post ha ottenuto 381 mi piace, 124 commenti e 165 condivisioni.

Fadi il giorno dopo ha ricevuto messaggi carichi di odio e minacce di morte.

Uno è da parte di qualcuno che si identifica come 'Emna': 'Tu sei uno zero. A noi non frega un ca*** di te. Dovresti essere escluso dalla costruzione del Paese. Questo è così immorale, chiamare aiuto in difesa di persone sporche. Dio non ti perdonerà. Hai bisogno di andare in visita da psichiatri, non di fondare una rivista. Vergogna su di voi'

E 'Aymen' posta sulla pagina di Facebook di Gayday Magazine questo: 'Tu sei morto, non venire in Tunisia, frocio. Anche l'inferno sarebbe disgustato di averti!'

C'è, però, qualche commento positivo. Uno dice: 'Ho visto il link su Facebook e sono stato molto felice di vedere la nascita di questa rivista. Mi complimento per questa sfida e per cercare di oltrepassare tutti i tabù e pregiudizi omofobi. E' davvero un peccato vedere una mentalità così ristretta. Comunque, complimenti e buona fortuna.'

La situazione, per le persone LGBT, anche in Tunisia rimane difficile, centinaia di ragazzi e ragazze ricevono minacce di morte, on-line e non. Secondo alcuni meritano di essere uccisi, impiccati o bruciati in pubblico. Com'è possibile ? 
Come si può negare che i diritti di questi individui, di un qualsiasi individuo, siano diritti umani ?